Mercoledì 5 marzo alle ore 16.30 presso l’Aula B del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria avrà luogo un seminario dal titolo “Il Giardino della Kolymbethra: agricoltura e archeologia nella valle dei Templi di Agrigento”. L’agronomo Giuseppe Lo Pilato racconterà la storia, il progetto di recupero e la successiva evoluzione del paesaggio del Giardino della Kolymbethra, di cui è stato tra i protagonisti e di cui oggi è il curatore paesaggista. Lo farà durante una conversazione con Salvatore Di Fazio e Angela Quattrocchi, rispettivamente responsabili scientifici delle Biblioteche dell’area di Agraria e dell’area di Architettura, da cui l’iniziativa è promossa.
Il Giardino della Kolymbethra è un luogo unico che si trova nell’ambito del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento (patrimonio mondiale UNESCO, che con i suoi 1300 ettari può considerarsi il sito archeologico più grande del mondo). Qui da circa 2500 anni, sin dai tempi della colonizzazione greca e della fondazione di Akragas (VI sec a.C.) l’insediamento umano si è espresso con la creazione di un paesaggio agrario rigoglioso che si è integrato alla perfezione con i resti dell’antica città e con i suoi templi di straordinaria bellezza. Il Giardino prende il nome dalla grande vasca fattavi realizzare nel 480 a.C. da Terone per captarvi le acque provenienti dal territorio circostante, sfruttando la configurazione naturale del terreno grazie a un complesso sistema di canalizzazioni. Si riuscì così a garantire il costante approvvigionamento idrico agli abitanti della città. Gli agricoltori ebbero risorse irrigue che consentirono di fare della campagna un florido giardino. La disponibilità dell’acqua, nelle epoche successive, consentì lo sviluppo di un’intensa frutticoltura con l’introduzione di molte varietà di agrumi e altre colture irrigue. Il giardino fu a lungo un luogo di delizia, un eden ricco di colori e fragranze. Ancora tra il XVIII e il XIX secolo fu meta di molti viaggiatori del Grand Tour.
Nella seconda metà del Novecento il Giardino della Kolymbethra conobbe un progressivo abbandono, deteriorandosi fino al punto di rischiare una drammatica scomparsa. Solo recentemente, grazie all’iniziativa intrapresa da Giuseppe Barbera e Giuseppe Lo Pilato, con il decisivo sostegno del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) e con il concorso di numerosi attori pubblici e privati, il giardino è stato riportato in vita e conosce un nuovo splendore. Un complesso intervento di recupero ne ha fatto un autentico presidio storico della biodiversità agraria mediterranea, un vero laboratorio di agroecologia. In circa cinque ettari si trovano numerose e pregiate varietà di agrumi, mandorli, ulivi, carrubi, pistacchi, gelsi, noci, melograni, banani, nonché diversi esempi di vegetazione rupestre, riparia e di macchia mediterranea (mirti, allori, lentischi, terebinti, filliree, lecci, euforbie, alaterni, ginestre, palme nane, ampelodesme). La gestione del Giardino della Kolymbethra, affidata al FAI dalla Regione Siciliana nel 1999, e l’apertura al pubblico con numerose iniziative, fanno oggi di questo luogo un esempio virtuoso di come la tutela dei beni archeologici possa sposarsi a un’agricoltura sensibile, con la valorizzazione integrata del territorio e delle sue risorse di interesse culturale e naturalistico.
Per queste ragioni nel 2017 al Giardino della Kolymbethra è stato attribuito il “Premio Nazionale del Paesaggio” del Ministero della Cultura (istituito nel quadro della Convenzione Europea del Paesaggio) e oggi 60.000 visitatori all’anno lo scelgono come meta.
Nota organizzativa:
L’iniziativa si colloca nell’ambito del ciclo 2024/25 promosso dalla Biblioteca dell’Area di Agraria, avente per tema “La memoria dei luoghi” ed è organizzata in collaborazione con: FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano, Delegazione di Reggio Calabria), CAI (Club Alpino Italiano, Sezione Aspromonte-Reggio Calabria) e il Touring Club Italiano (Club di Territorio di Reggio Calabria). Ai partecipanti verrà rilasciato attestato utile per il conseguimento di CFU, previo riconoscimento da parte delle strutture didattiche competenti. L’iniziativa è condivisa con la Biblioteca dell’Area di Architettura.
Nota tecnica:
Il Dipartimento di Agraria si trova a Reggio Calabria in località Feo di Vito, è dotato di un ampio parcheggio libero ed è servito dall’autobus urbano n. 27.
TESTI DI RIFERIMENTO
LOTUS no 162 (2017), numero monografico su “Archaelogical Parks”. Si vedano in particolare i contributi sulla Valle dei Templi a firma di: Gaia Piccarollo (Giù dalla Valle / Pittura di Paesaggio; Profili sull’orizzonte; Il territorio del Parco; La Valle dei Templi; Il giardino della Kolymbethra), Simonetta Agnello Hornby (La mia Kolymbethra), Giovanni Chiaramonte (Dentro il giardino).
