Attività antica quanto l'uomo, nata come tecnica venatoria basata sull'uso di falchi ed altri uccelli rapaci, la falconeria ha subito nel tempo una logica ed inevitabile evoluzione che, tra alterne vicende, ha portato ad una sua valorizzazione. Oggi quest'arte trova spazi importanti di utilizzazione non solo per la caccia, ma anche per la salvaguardia della sicurezza aeroportuale e la tutela delle aree sensibili al sovrannumero di uccelli nocivi (allevamenti ittici, depuratori di acque, capannoni, spazi pubblici etc). La crescente conoscenza (anche etologica) dei rapaci in ogni ciclo vitale ha dato un apporto fondamentale alla loro valorizzazione.
L'eleganza del portamento e la maestosità del volo rendono spettacolare anche solo l'osservazione dei falchi, che eccezionalmente sarà possibile il 12 marzo, dalle 10.00 alle 12.00, presso il Dipartimento di Agraria. La dimostrazione verrà effettuata a cura di Giuseppe Chiovaro, appassionato falconiere reggino, che farà volare alcuni dei suoi rapaci, tra cui un esemplare di Poiana del deserto, nota anche come Falco di Harrys. L'organizzazione dell'evento è curata dalla prof. Venera Fasone, dal dott. Pietro Borrello e dal Gruppo studentesco ARES.
Per gli studenti che parteciperanno all'evento è prevista l'attribuzione di 0,25 CFU.
